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27 Apr 2017
davide posenato fotografo matrimonio torino drone

Hai il drone?

Hai il drone?

SI, certo. Ne ho ben due. In questo modo ho risposto al gettonatissimo quesito. Solo che, quasi sempre, la domanda è mal posta. In verità, quello che gli sposi vorrebbero chiedere è “farai le riprese con il drone al nostro matrimonio“? E allora devo rispondere NO. Gli sposi si guardano e ripensano a quell’altro fotografo che, invece, lo aveva incluso nel “pacchetto”. Liberissimo, lui, di farlo. Il problema è un altro. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, perché l’argomento è poco conosciuto, oltre che poco chiaro.

Cos’é un drone?

Quella cosa con 4 eliche che ronza per aria e fa video da paura!“, giusto? Si, ok. Quello che viene comunemente chiamato “drone” è un APR (Aeromobile a Pilotaggio Remoto, senza persone a bordo, non utilizzato per fini ricreativi e sportivi). E chi lo dice? L’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile), che regolamenta, tra le altre cose, anche l’utilizzo di questi giocattolini per le riprese aeree tanto in voga in questo periodo. A seconda del peso, poi, la normativa si diversifica. Oggi ci focalizzeremo sulla fascia “consumer/prosumer” degli APR “piccoli”, quelli che si stanno vendendo tanto ai giorni nostri a prezzi sotto i 2000 euro.

Requisiti

Fatto salvo che la norma venga applicata alla lettera circa le targhette identificative a bordo dell’APR, e del dispositivo elettronico che consenta la trasmissione in tempo reale di dati inerenti l’APR ed il proprietario/operatore e dei dati essenziali di volo, nonché la registrazione degli stessi (capitolo 8, comma 2 del regolamento), il vero problema è che sono in pochissimi ad essere in possesso del “riconoscimento della competenza in stato di validità“. (sezione IV del regolamento). Quindi, va bene spendere i soldi per comprare il drone, e riuscire a farlo volare, ma serve anche la “patente“. Poca cosa, in realtà. Un altro piccolo gruzzoletto, e vale 5 anni.

Che tipo di licenza serve?

Siamo in Italia, mica possiamo fare le cose semplici. Ma stavolta non mi sento di dissentire con le solite, sterili, polemiche. A seconda di come andremo ad impiegare il drone dobbiamo differenziare le operazioni “non critiche” da quelle “critiche“. Mi spiego meglio.

Con il vostro APR andate a fare una grigliata in campagna a casa dello zio Filippo e volete fare un video dall’alto riprendendo gli sguardi pieni di stupore di mamma e papà: è chiaramente un’operazione “NON CRITICA”. Diverso è se vi trovate a dover sorvolare “aree congestionate, assembramenti di persone, agglomerati urbani, infrastrutture sensibili“.Tipo: sabato sera prendo il drone e vado in Piazza Vittorio, a Torino, per ficheggiare tra le ragazzine agghindate festa, e faccio partire il mio APR per una bella ripresa notturna della movida… questa diventa un’operazione CRITICA. Non è che sia grave, per carità. Ma presuppone un corso diverso, con un esame diverso. Ad un costo, manco a dirlo, diverso. A seconda del tipo di operazione, poi, non dimentichiamoci tutta la parte burocratica legata alle comunicazioni con ENAC e le autorizzazioni varie. In ogni caso vi rimando alla normativa ENAC di riferimento.

Eccezioni

Stupiti? Ma no, ci siamo abituati nel Bel Paese. Tenetevi forte: le operazioni specializzate condotte con APR di peso minore o uguale a 2 kg sono considerate NON CRITICHE in qualsiasi caso, a patto che gli aspetti progettuali e le tecniche costruttive dell’APR abbiano caratteristiche di inoffensività, precedentemente accertate dall’ENAC o da soggetto da esso autorizzato. Quindi? Beh, stando a questo, chiunque voglia spendere una discreta sommetta di quattrini per un piccolo ma tecnologico drone, e abbia il buonsenso di conseguire la licenza, forse riesce persino a trovare il cavillo per far volare il giocattolo anche al vostro ricevimento di nozze. Alleluja.

Per concludere

Andate in dispensa e prendete un pacco di spaghetti da 1 kg, ed immaginate che qualcuno ve lo lanci sulla faccia, o che cada in testa a qualche invitato da 50 metri di altezza. Vi assicuro che non sarà solo la festa ad essere rovinata. Impossibile? Chiedetelo a loro…

Avete deciso di non poter fare a meno del drone, al vostro matrimonio? Va benissimo, e sono felice per voi. Però affidatevi a qualcuno che eserciti la professione con responsabilità e competenza, e che sia assicurato. Non basta l’intraprendenza o il portafoglio a far diventare piloti responsabili, ve lo garantisco. Cosa potrebbe andare storto? Molteplici possibilità: improvvisa perdita di segnale e mezzo privo di funzioni di ritorno automatico, rottura di un componente in volo, malfunzionamento del GPS…

Insomma, occhio. E’ uno strumento che, se utilizzato con criterio, può essere interessante. Ma diffidate da chi si improvvisa. E questo vale un po’ per tutto, in realtà… non solo per il discorso “drone”.


 Buona luce a tutti!

Davide PosenatoFotografo Matrimonio Torino

 

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